Il cocktail Sex On The Beach
Il Sex on the Beach è un drink che inevitabilmente richiama l’estate, sia per la freschezza che per la concezione. Introdotto dal suo stesso nome, il Sex on the Beach si ispira ad un’atmosfera tipicamente estiva, che ne ha decretato la nascita.
Comparso nella metà degli anni ottanta del secolo scorso, questo drink ha saputo comunicare in maniera perfetta il contesto nel quale è nato, e dove ha costruito la sua fama divenuta ben presto mondiale. Oggi il Sex on the Beach è un drink ancora molto in voga, ben presente nell’immaginario collettivo internazionale.
Ricetta del cocktail Sex on the Beach
La ricetta del Sex on the Beach – dalla sua nascita sino ad oggi – non è mai variata nel tempo, nonostante sia passata nel “setaccio” di ben tre diverse edizioni della Lista dei cocktail ufficiali IBA.
- 1 1/4 oz | 4 cl VODKA
- 3/4 oz | 2 cl PEACH SCHNAPPS
- 1 1/4 oz | 4 cl SUCCO DI CRANBERRY
- 1 1/4 oz | 4 cl SUCCO DI ARANCIA
BICCHIERE
Higball
TECNICA DI COSTRUZIONE
Build
GUARNIZIONE
Fetta di arancia
Procedimento per la costruzione del Sex on the Beach
Versare gli ingredienti nel bicchiere colmo di ghiaccio, guarnire con fetta d’arancia e servire.
Dettagli
Il drink viene spesso servito in un bicchiere Hurricane o in un Tumbler; la decorazione spesso consiste in una rondella di arancia. Molti barman preferiscono arricchire la guarnizione con ciliegia maraschino.
Storia e curiosità
La locuzione Sex on the Beach – in italiano sesso sulla spiaggia – è un chiaro riferimento alla stagione estiva e il clima di divertimento che gravita intorno ad essa. Il drink nasce in un contesto tipicamente estivo: è il 1987 quando Ted Pizio, barman del Confetti’s Bar di Fort Lauderdale – città costiera della Florida a metà strada tra Miami Beach e West Palm Beach – partecipa ad un concorso.
Il contest è patrocinato da un distributore di bevande alcoliche, con l’intento di sponsorizzare gli Schnapps alla frutta, ed è proprio uno di questi liquori che entrerà a far parte del drink. Ted presenta la sua creazione, un drink elaborato con vodka e peach schnapps – che in quegli anni avranno una popolarità immensa – e succo di mirtillo e di arancia.
Il nome del drink? Sex on the Beach, che è la teorica crasi perfetta di ciò che spinge migliaia di ragazzi ad affollare Fort Lauderdale e la Florida: sesso e spiaggia! Il drink vince il contest ed entra di diritto nella storia della miscelazione moderna, arrivando ben presto sui banchi delle maggiori località mondiali.
Spring Break
Quando venne creato il drink, nella città della Florida si consumavano i festeggiamenti della settimana dello Spring Break. Si tratta di una tradizione tipicamente statunitense ma che ha rilevanza mondiale: consiste in una settimana di vacanza da trascorrere all’inizio della primavera, per permettere agli studenti universitari di concedersi una pausa dai loro impegni.
Negli USA la principale metà degli studenti è la Florida, grazie al clima estivo ed asciutto durante la primavera. E’ in questa atmosfera che nasce il drink, nel bel mezzo di una invasione pacifica di ragazzi che hanno un unico obiettivo: fare festa.
Il contesto storico
La miscelazione degli anni 80 è influenzata dal contesto sociale di quei tempi, nel periodo tra gli anni 80 e 90. Sono anni fiorenti e d’innovazione, di crescita e di vitalità. Sono anche anni in cui l’immagine diventa molto importante, a tratti ingombrante: gli anni 80 – e i successivi – saranno ricordati anche per l’esasperazione delle mode, che toccheranno picchi di grossolanità mai visti prima e la celebrazione del kitsch.
In tale contesto, dietro ai banchi dei bar c’è una grandissima spinta della vodka, prodotto versatile e che ben si presta a creazioni di ogni tipo. Gli schnapps celebrano la propria golden age, e il Sex on the Beach diventa il simbolo della miscelazione di quei tempi magici.
Sex on the Beach e IBA
Il drink entra nel 2004 a far parte dei drink internazionali, grazie all’IBA che lo inserisce nella Lista ufficiale dei cocktail nella categoria The Most Popular. L’edizione successiva del 2011, nota per avere in parte stravolto il concept della precedente edizione, mantiene il drink nelle sue fila, tra i Contemporary Classics. La recente edizione datata 2020 conferma il drink tra i -+, consegnandolo alla storia moderna della miscelazione.