Rabo de Galo

Il Cocktail Rabo de Galo (e una doverosa premessa)

Salito alla ribalta nel 2024 in Italia – e in buona parte dell’Europa – grazie all’ultima edizione della Lista dei Cocktail Ufficiali IBA, Il Rabo de Galo è un cocktail che sta assumendo un ruolo di primo piano nella miscelazione, con numerosi interessantissimi aspetti.

Come ogni buon cocktail, nel Rabo de Galo si miscelano i migliori ingredienti per arrivare al grande pubblico: una ricetta semplice ma originale, il richiamo alle tradizioni, un rituale, ingredienti specifici, un nome evocativo, un piano di marketing e una solida azienda alle spalle.

Tali caratteristiche hanno portato questo drink alla ribalta, pronto per il lancio verso le grandi piazze: saprà il Rabo de Galo guadagnarsi un posto onorevole nella miscelazione mondiale o puntare a divenire un nuovo fenomeno sociale?

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Storia del drink

Il contesto sociale, economico e politico

Per conoscere la storia del Rabo de Galo è importante mostrare lo scenario nel quale il cocktail nasce. La grande migrazione europea verso il Sudamerica tra il XIX e il XX secolo – ed in particolare quella italiana verso le nuove frontiere latino americane di Brasile e Argentina – ha trasferito, insieme ai nuovi coloni, anche tradizioni e prodotti locali da un continente all’altro. Questo fenomeno ha sviluppato una forte espansione di usi e merci, con la conseguente apertura di nuovi mercati per i prodotti più famosi.

Nel mondo del beverage bevande come Cinzano, Fernet e Cynar hanno conquistato ampie fette di mercato sul suolo sudamericano, penetrando sia nel mercato che nella vita sociale dei paesi. Non è un caso se – dai peggiori bar degli isolati avamposti umani della Patagonia fino ai migliori club della movida paulista – le bottiglie di Fernet Branca, Cinzano Rosso e Amaro Cynar facciano mostra di se.

Questo successo ha consigliato alle aziende nostrane di aprire i propri stabilimenti in loco: Cinzano nel 1954 a San Paolo e Branca nel 1941 a Buenos Aires si insediano nel Nuovo Continente e producono in loco ciò che veniva esportato dall’Italia.

La nascita del Rabo de Galo

Il processo di fusione delle tradizioni italiane e autoctone si svolge in doppia direzione; se gli italiani aiutano la diffusione dei prodotti italiani in Brasile, viceversa imparano ad apprezzare i prodotti locali. La Cachaca – prodotto-simbolo della cultura brasiliana – conquista gli emigrati italiani, che imparano ad apprezzarla nella maniera locale.

Le speranze commerciali di Cinzano vengono ridimensionate e il business non ottiene completamente il successo sperato: per consolidare l’impatto dei vermouth e degli spumanti Cinzano si adottano nuove strategie. Una di queste ottiene un clamoroso successo: perché combattere il nemico quando ci si può alleare? Il comparto commerciale di Cinzano decide così di inventare un cocktail in cui il Cinzano Rosso (prodotto di punta dell’azienda piemontese) sia presente insieme alla Cachaca.

Per l’occasione viene creato un drink che si possa bere sia al bar che fatto in casa: la strategia commerciale prevede infatti anche il lancio di un apposito bicchiere (prodotto dalla vetreria Multividro di Belém) munito di tacche, per favorire il perfetto bilanciamento degli ingredienti del cocktail: Cinzano Rosso, cachaca e Cynar. Il nome del drink? Rabo de Galo. Un nome che può sembrare avulso dal contesto – coda di gallo – ma che si rifà invece alla tradizione secolare della miscelazione mondiale, essendo coda di gallo la più papabile delle traduzioni del termine cocktail.

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Diffusione e successo

Il drink si diffonde da San Paolo sino al resto del paese, dove ogni città personalizza la versione del Rabo de Galo. La ricetta del drink inizia a comparire su diversi ricettari e manuali, e dal 2017 diviene oggetto di un importante contest nazionale promosso e promulgato da Derivan Ferreira de Souza, uno dei maggiori esperti brasiliani di miscelazione.

La fama del drink supera i confini nazionali e viene sancita nel 2023, quando riceve le importanti attenzioni dell’International Bartenders Association.

Ready to drink

La grande diffusione popolare del drink induce nuovi investitori a scommettere sul nuovo prodotto nazionale. Sul mercato brasiliano e internazionale si riversano numerose aziende che lanciano bottiglie di Rabo de Galo pronte al consumo. Ricorda qualcosa?

Ingredienti e ricetta

La ricetta ufficiale del drink secondo la codifica IBA:

  • 60 ml di CACHACA
  • 20 ml di VERMOUTH CINZANO ROSSO
  • 15 ml di CYNAR
  • 2 gocce di ANGOSTURA (opzionali)

BICCHIERE: Tumbler basso

TECNICA DI PREPARAZIONE: Stir

GUARNIZIONE: Twist d’arancia

GRADAZIONE ALCOLICA: 25.4 % vol alc

La tradizione italiana esportata all’estero

Il Rabo de Galo è frutto della commistione di prodotti italiani esportati all’estero e delle tradizioni locali: non è certamente il primo caso che avviene, soprattutto nell’ambito della miscelazione. In tale contesto, l’attenzione si sposta immediatamente su un altro celebre cocktail partorito nel continente sudamericano, il Fernando.

Il noto drink argentino è nato in un ambito molto simile a quello del Rabo de Galo, anche se l’ideazione del drink è avvenuta in maniera più naturale, esterna dalle mosse di marketing.

Il drink che è divenuto la bevanda nazionale argentina – prodotto miscelando Fernet e cola – ha radici simili a quelle del Rabo de Galo; entrambi si diffondono in contesti popolari e sono cari agli emigrati italiani, come segno della mescolanza delle tipicità ma anche – viceversa – come baluardo delle tradizioni arrivate dall’Italia.

EMIGRATI-ITALIANI

Il parallelismo Fernando – Rabo de Galo 

I due drink latino-americani sono uniti da un filo evidente, accomunati da caratteristiche chiare; c’è un ulteriore aspetto che unisce i due cocktail. Con l’annessione del Rabo de Galo nella prestigiosa Lista Ufficiale dei cocktail IBA, il drink made in Brazil raggiunge il risultato ottenuto dal Fernando nel 2020.

L’evento rappresenta un ideale passaggio di consegne e mantiene un saldo legame tra le tradizioni sudamericane influenzate dalla cultura italiana e la più famosa lista dei cocktail. L’uscita del Fernando dalla lista ufficiale – il drink a base di Fernet vi rimane per una sola edizione – e il successivo ingresso del Rabo da Galo garantiscono la presenza e il peso della miscelazione italo-sudamericana nel mondo.

Nell’Olimpo dei cocktail

La settima edizione della Lista IBA del 2023 permette al Rabo de Galo una notorietà planetaria: il cocktail entra direttamente nella categoria dei Contemporary Classics insieme – tra gli altri – alla Caipirinha.

Il cocktail riceve molte attenzioni, grazie anche alla particolareggiata narrazione che si trova nel ricettario ufficiale, a cura della profonda ricerca di Domenico Maura. Questa attenzione potrà aumentare grazie alla recentissima riscoperta della Cachaca, che sta vivendo momento di notevole attenzione mediatica, in deciso aumento.

INGREDIENTI-RABO-DE-GALO

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Tips della Lista ufficiale IBA

Nell’ottimo “I Cocktail IBA 2023” di (Fadda – Donnaloia – Lee – Maura – Ambrosi – di Francia) si trovano delle indicazioni molto interessanti, qui sotto riportate integralmente:

  • Giocare sulle centinaia di Cachaça presenti sul mercato oppure darle un taglio con un Rum Clairin
  • Sostituire il Vermouth con un Porto (richiamando le origini portoghesi del Brasile)
  • Trasformarlo con un coconut milk wash
  • Infondere nel Vermouth del Lapsang Souchong tea
    utilizzare un Chocolate Bitter al posto di Angostura Bitter
  • Sostituire il Cynar classico con un Cynar 70, oppure con un Byrrh o un Amer Picon
  • Aggiungere gocce di apricot Brandy o crème de pêche.

Trovi il RABO DE GALO nel ricettario I COCKTAIL IBA insieme a tutti drink ufficiali IBA dal 1961 sino ad oggi.

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