Milano Torino

Mi-To, ovvero il Milano Torino

Cocktail intramontabile e ritenuto un grande classico della miscelazione, il Mi-To – abbreviazione di Milano Torino – è probabilmente il drink fondamentale che ha dato il via ad un progenie di cocktail illustri. Semplice, equilibrato, raffinato, fresco, iconico, elegante, moderno, classico: aggettivi comuni che identificano uno dei prediletti desideri per gli amanti del buon bere, soprattutto quando l’attenzione si sposta verso la fatidica ora dell’aperitivo.

Nonostante sia un esemplare cocktail all day, il Milano Torino – meglio noto come Mi-to – è infatti in cima alle richieste degli avventori che frequentano bar e locali, in buona compagnia insieme ad intramontabili cocktail come Negroni, Garibaldi e Americano, dei quali, probabilmente, è un direttissimo antenato.

cocktail MILANO-TORINO

Ingredienti e ricetta

Non esiste una ricetta codificata, bensì una chiara, semplice e precisa indicazione circa il rapporto tra Bitter e Vermouth, che deve essere 1:1. A seconda delle modalità del barman di turno, la dose dei due ingredienti può variare, di norma tra i 40 e i 60 cl. Questa la ricetta preferita del Milano Torino:

  • 1 1/2 oz | 4,5 cl CARPANO PUNT E MES
  • 1 1/2 oz | 4,5 cl BITTER CAMPARI

BICCHIERE: Old fashioned

TECNICA DI PREPARAZIONE: Build

GUARNIZIONE: Fettina d’arancia

GRADAZIONE ALCOLICA: 21.5 % vol alc

Procedimento per la costruzione del Milano Torino

Versare gli ingredienti nell’old fashioned colmo di ghiaccio, guarnire con fettina d’arancia e servire.

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Da Milano a Torino

Il nome del cocktail – Milano Torino – trae spunto da due “capitali” di Italia: la prima viene considerata la capitale commerciale, la seconda venne eletta come prima capitale dello Stato Italiano. Note per caratteristiche come produttiva, modernità ed eleganza, le due maggiori città dell’Italia Settentrionale sono note anche per una determinata cura e passione riversata per il buon bere, oltre che per il gusto in genere.

I fasti della trascorsa mondanità si riflettono ancora oggi sulle abitudini dei milanesi e dei torinesi, popolazioni “variegate” più che mai orientate verso la scoperta del buon bere. Proprio queste due metropoli furono la culla di due prodotti che oggi recitano ruoli da protagonisti nella miscelazione mondiale: il vermouth di Torino e il Bitter di Milano (con buona delle relative province, di fondamentale importanza per lo sviluppo dei due prodotti).

Vermouth di Torino, Bitter di Milano

Il Vermouth è uno dei tratti distintivi di Torino: il classico vino liquoroso a aromatizzato piemontese nasce in questo territorio, culla mondiale dell’enogastronomia. La storia racconta che il distillatore Antonio Benedetto Carpano ideò il vermouth nel 1786 all’interno della propria bottega a Torino.

A distanza di circa due secoli e mezzo, il vermouth è una colonna portante di tutta la miscelazione mondiale, e il nome Carpano risiede tutt’ora sulle omonime bottiglie di Vermouth della medesima azienda (oggi di proprietà del marchio Fratelli Branca).

Il Carpano, in particolare nella versione Punt e Mes, è uno dei due componenti del cocktail Milano Torino.

Nella città meneghina – a distanza di poco meno di un secolo – l’imprenditore e liquorista Gaspare Campari, della provincia pavese, aprì il Caffè Campari, epicentro della movida di fine 800′. Qui, di fronte alla celebre Piazza del Duomo, si poteva degustare il famoso Bitter Campari, divenuto oggi un autentico colosso del beverage mondiale. Il Bitter Campari è dunque l’altro emblematico prodotto che concorre alla creazione del Milano Torino, il cocktail prediletto per l’aperitivo.

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Chi ha inventato il Milano Torino?

La domanda – curiosa e spontanea – è comune a tutti i cocktail: chi lo ha inventato? Nel caso del Milano Torino è difficile attribuire la paternità (come peraltro per numerosi altri celebri drink) ma – leggenda o meno – sembra che fu proprio il signor Gaspare Campari ad unire vermouth e bitter per servirlo con una fettina di arancia.

In mancanza di ulteriori versioni, la paternità del drink rimane all’inventore del Bitter, nonostante il Milano Torino conservi la reputazione di drink le cui origini rimangono un mistero.

Influenze

Il Milano Torino ha avuto grande influenza sulla miscelazione internazionale, dalla sua nascita in poi. Per molti è considerato un antenato illustre, che ha una vasta ed importantissima discendenza, che nasce in primis dal classico Americano, per molti costruito propria all’interno del Caffè Campari, in alternativa ad altri drink a base di Bitter Campari, come il celebre Campari con Soda.

Se il leggendario Negroni – ideato a Firenze nella prima metà del Novecento – venne richiesto come “Americano con l’aggiunta di gin” dal Conte Negroni, il Milano Torino risulta quindi il “nonno” del Negroni.

Da questo punto partirebbero infinite linee di discendenza che collegherebbero il cocktail Milano Torino ad una numerosissima sequenza di drink, attribuendo al cocktail primario un’importanza senza paragoni.

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IBA, non IBA

Come può un drink così importante non essere incluso nella lista ufficiale dei cocktail IBA? Il motivo è un mistero, e la risposta assente. Il Mi-To è sempre stato in cima alle preferenze degli appassionati del buon bere, sebbene abbia vissuto periodi di minor visibilità, soprattutto a cavallo dei due millenni.

Considerando l’introduzione di cocktail classici nell’ultima versione della Lista dei Cocktail Ufficiali IBA – come il Garibaldi e il Cardinale– si ipotizza che presto verrà il turno del Milano Torino, ultimo e doveroso atto che consegnerà il celebre drink nell’Olimpo dei cocktail.

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