Cardinale

Il Cocktail Cardinale

Il cocktail Cardinale è un drink dall’origine incerta, sulla cui nascita sono state spese molte parole e teorie, a volte prive di fondamento. Drink noto in tutto il mondo come variante del Negroni, il Cardinale è un cocktail che mantiene una personalità ben distinta, e forse una fama che potrebbe essere maggiore. La ricetta del Cardinale è ben nota, sebbene sia cambiata nel corso del tempo, con la sostituzione di un ingrediente fondamentale.

cocktail cardinale

Ingredienti e ricetta

In origine la ricetta del Cardinale prevedeva la miscelazione di gin, bitter – usualmente Campari Bitter – e Riesling, vino bianco molto piacevole e versatile. Nel tempo si è pensato di sostituire il Reisling con il vermouth dry, dalla bevuta più secca e molto più in uso nelle comuni bottigliere da bar. Oggi il Cardinale è conosciuto per essere realizzato con gin, vermouth dry e Campari Bitter, rendendolo ancor più simile al Negroni.

  • 1 1/4 oz | 4 cl GIN
  • 1 1/4 oz | 4 cl VERMOUTH DRY
  • 1 1/4 oz | 4 cl CAMPARI BITTER

BICCHIERE: Old fashioned

TECNICA DI PREPARAZIONE: stir and strain

GUARNIZIONE: fetta d’arancia

NOTE: 22.6 % vol alc

GRADAZIONE ALCOLICA:a volte viene preferita una garnish consistente in una scorza di limone, oppure d’arancia

Procedimento per la costruzione del Cardinale

Versare gli ingredienti in un mixing glass con ghiaccio, mescolare e filtrare nel bicchiere colmo di ghiaccio. Guarnire con fetta d’arancia.

Ricette differenti

Spesso – come premesso – si trovano ricette del drink con rapporti differenti. Le più comuni prevedono una ratio 4:2:1 e 5:3:2, con gin, vermouth dry e bitter nell’ordine.

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Il Cardinale e il Cardinale

Nel caso in cui si rimanga perplessi rispetto a questa ricetta del Cardinale, non vi è da stupirsi. Con il medesimo nome è noto un drink molto popolare – il Cardinale – preparato con Campari Soda e aranciata amara (molto simile al Campari Orange, con Campari Bitter e aranciata).

Questo tipo di Cardinale è molto legato alle tradizioni popolari da bar; esso rappresenta quel modo di bere tipico delle realtà locali di un tempo, così come altri “drink” storici, che somigliano molto di più a “modi di bere” che veri e propri cocktail. Il bianchino spruzzato (“bianchin sprusa”), il campari in due e il cardinale sono tra i più famosi (e dotati di maggior fascino).

Storia del Cardinale

Ci sono alcune vicende che, intrecciandosi, raccontano le genesi del drink. Escludendo la teoria che vede il Cardinale partorito dietro al leggendario banco dell’Harry’s Bar di Venezia – approssimativamente nel periodo in cui venne ideato il Bellini – la nascita del drink avvenne presumibilmente nella capitale italiana.

Sembra che intorno al 1950, presso il bar dell’Hotel Excelsior di Roma – esattamente lo stesso luogo noto con il nome di Orvm Bar, uno dei luoghi più rinomati della Capitale – il bartender Giovanni Raimondo ideò questo drink. La conferma di questa ipotesi avviene grazie a Luca Di Francia, oggi head bartender dell’Orvm Bar – situato nell’attuale The Westin Excelsior – grazie a testimonianze acquisite proprio all’interno del bar.

Secondo la leggenda, il barman Raimondo preparò il cocktail per un Cardinale romano, solito richiedere e consumare in esclusiva il drink. Questo fatto spiegherebbe l’origine del nome del Cardinale. E’ molto più probabile che la decisione di battezzare in tal modo il drink sarebbe coincisa con l’aspetto del drink, che somiglia molto al colore dell’abito indossato dai cardinali – denominati giusto come “porporati”.

La tesi che si trova tra le pagine dell’autorevole Difford’s Guide è quindi la più plausibile.

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